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Good Bye, Lenin! (regia: Wolfgang Becker, 2002)

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Messaggio  Fax AdM Mar Dic 30, 2008 1:13 pm

Good Bye, Lenin!  (regia: Wolfgang Becker, 2002) Goodby10

Titolo originale: Good Bye, Lenin!
Nazione: Germania
Anno: 2002
Genere: Commedia
Durata:
Regia: Wolfgang Becker
Sito ufficiale: www.good-bye-lenin.de

Cast: Daniel Brühl, Katrin Sass
Produzione: Stefan Arndt


Trama
L'Ottobre del 1989 non è esattamente il momento migliore per cadere in coma, se si vive in Germania Est e si è orgogliosamente socialisti. E questo è precisamente ciò che accade alla madre di Alex, il quale si ritrova con un grosso problema da risolvere: la mamma si sveglia improvvisamente dal coma otto mesi dopo e il suo cuore è così debole che qualsiasi shock la potrebbe uccidere. E cosa c'è di più scioccante della caduta del Muro e del trionfo del capitalismo nella sua amata Germania Est?


Recensione
È strano come si possa parlare in maniera leggera e divertente di avvenimenti che hanno cambiato per sempre il corso della storia. Wolfgang Becker, il regista di "Good bye Lenin" è riuscito nell'intento difficile di coniugare la storia "vera" e drammatica della Berlino Est prima della caduta del muro e la storia "inventata" (ma fino a che punto?) di una famiglia che vive il passaggio del 1989 in maniera perlomeno originale.
Christiane Kerner (interpretata dalla bravissima Katrin Sass), madre di due figli, in seguito al trauma vissuto per la fuga del marito all'Ovest, decide di diventare un'attivista politica del partito socialista filosovietico. In seguito ad un ulteriore trauma la donna entrerà in coma proprio mentre la Germania si riunisce sotto una stessa bandiera. Cosa troverà quando si risveglierà dopo otto mesi?
Detto che tutto il racconto è visto dal punto di vista del figlio Alex (interpretato dal bravo Daniel Bruhl), il film ci parla del difficile passaggio da un mondo restrittivo ma familiare ad uno libero ma sconosciuto, che è anche il passaggio che intraprende Alex nel suo passaggio dall'adolescenza alla maturità.
Il film è però anche una storia di trapassi: il trapasso storico (il muro che cade), il trapasso individuale (la madre che torna dal coma) e persino il trapasso cosmico (il cosmonauta che scopre lo spazio infinito). Ogni volta è come passare da un qualcosa ad un altro qualcosa, in un viaggio "elementare" che è quello della vita.
Il film comunque è anche il racconto di un'idea: quella del socialismo. Sembra come sé, nella messa in scena costruita da Alex per la madre, si tenti un percorso ideologico di un qualcosa che poteva essere e non è mai stato: l'idea di un socialismo "umano" e non politico. Ad un certo punto c'è una mirabile allegoria di un Lenin di bronzo che vola verso il "sole dell'avvenire" (è una scena molto toccante).
Probabilmente il messaggio del film vuole essere quello della possibilità di una storia fatta dalle persone, tant'è che Alex "inventa" per la madre una storia che non c'è più. Eppure in questa invenzione arriva al punto di costruire una prospettiva che è quella che tutti avrebbero desiderato. Ad un certo punto la madre riesce a vedere, anche solo per un attimo, in un miscuglio di invenzione e realtà quella che era la sua "idea". Un idea che non è mai stata realizzata, ma che per lei è esistita veramente: un mondo dove ognuno aiuti l'altro, solo perché ognuno è uguale all'altro.
Forse tutto questo si potrebbe chiamare semplicemente: socialismo del cuore.


Frasi
"I quarant'anni della Germania Democratica: un giorno di riposo per la mia attività di riparatore TV, l'ennesimo giorno di inquietudine per la mia esuberante quanto inutilizzata virilità. I tempi erano gravidi di cambiamenti: sotto le finestre di casa nostra sfilavano i soci del più grande circolo mondiale di tiro a segno."

"Il socialismo non è nato per innalzare muri. Socialismo significa tendere la mano agli altri e insieme ad essi convivere pacificamente. Non è il sogno di un visionario ma un preciso progetto politico."


Trailer (non l'ho trovato in italiano... sorry)




(fonte: www.filmup.it)
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Messaggio  Fax AdM Mar Dic 30, 2008 1:40 pm

Film davvero interessante per chi vuole rispolverare un po' la storia di quella Berlino ormai lontana senza incorrere nella pesantezza di analisi drammaticamente storiche.
Un film umanamente politico, leggero ed emozionante, dove con ironia e sarcasmo vengono disegnate le brutture del capitalismo nascente e i sogni di un socialismo ideale attraverso gli occhi di un ragazzo che vive il passaggio dall'adolescenza alla maturità sotto il segno di un dramma familiare.
Nota di merito alla colonna sonora curata dal grande Yann Tiersen.

Voto: 7/10


Una testimonianza della colonna sonora:
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